Tra mare e montagna, la ricchezza ambientale della provincia di Cosenza.

La provincia di Cosenza è la più estesa della Calabria e comprende diversi ambienti naturali che la rendono straordinariamente ricca di scenari paesaggistici unici che affascinano i turisti.


Provincia di Cosenza, tramonto a Guardia Piemontese.
Provincia di Cosenza – Tramonto a Guardia Piemontese – Foto: Rinaldo Panucci

Due mari

Il territorio della provincia di Cosenza è contornato dai litorali ionico e tirrenico, entrambi appartenenti alla fascia mediterranea, eppure così diversi fra loro.

La Riviera dei Cedri, per il frutto che caratterizza l’alto tirreno, dove ogni anno si recano i rabbini di tutto il mondo per la Sukkoth, rito secolare della tradizione israelita.

I grandi centri sullo Ionio e le sue ampie spiagge, dove si trova anche il “re dei limoni” a Rocca Imperiale, da più di 500 anni l’agrume tipico di quest’area.


Le montagne e l’entroterra

Due gruppi montuosi, il massiccio del Pollino, aspro e selvaggio, e l’Altopiano della Sila, esuberante di boschi, la provincia di Cosenza può vantare queste grandi risorse naturali e paesaggistiche.

La fertile piana di Sibari attraversata dai fiumi Crati e Coscile, in cui da qualche anno centinaia di ettari di terreno sono impiegati a risaia, dove viene coltivato un chicco di riso dalle proprietà organolettiche uniche.

Fra l’entroterra e il mar Tirreno c’è l’accogliente valle del fiume Savuto, ricca di vigne, da cui si ricava il vino Savuto Doc, e di testimonianze storiche, come il ponte romano di Scigliano nei cui pressi la regina Isabella d’Aragona cadde da cavallo trovando poi la morte a Cosenza nel 1271.

Per ammirare la costa e la valle del Savuto in tutto il loro splendore, la ‘terrazza panoramica‘ per eccellenza è Aiello Calabro.


Costa tirrenica di Cosenza

E di bellezze paesaggistiche sulla costa tirrenica ce n’è a iosa: grotte scavate nella roccia, archi naturali, scogli che si ergono in mezzo alle acque azzurre, isolotti che dal mare sembrano voler proteggere le spiagge, in un susseguirsi armonico di ambiente naturale e antropico rappresentato dai tanti centri ricchi di storia.

San Nicola Arcella - Torre del Saraceno

San Nicola Arcella – Torre del Saraceno. Foto Rinaldo Panucci.

Ecco dunque Amantea, aggrappata al suo colle come un presepio, con gli scogli di Isca che la osservano dal mare, Belmonte con il monumento a Michele Bianchi, un tempo faro per i naviganti, il pittoresco e bellissimo borgo di Fiumefreddo Bruzio e la ‘spirituale‘ Paola, città di San Francesco, Patrono della Calabria e della gente di mare.

Costa Ionica di Cosenza

Non meno allettanti sono le località che affacciano sul mar Ionio, oltre alle acque incontaminate e a una ricca e vivace offerta balneare, in queste zone è molto tangibile il legame con la Grecia antica.

A partire dalla zona archeologica di Sibari, testimonianza del fulgido passato magnogreco, fino all’intensa spiritualità orientale di Rossano, detta ‘la Bizantina’ per la ricchezza del patrimonio culturale lasciatole dalla dominazione bizantina.

Cattedrale di Rossano, icona Madonna Achiropita.

Cattedrale di Rossano, icona Madonna Achiropita. Foto: Rinaldo Panucci.

Evidente in S. Maria del Patir, nell’icona della Madonna Achiropita del Duomo e nello splendido evangelario medievale che è il Codice Purpureo.

La Sila

Inoltrandosi nelle zone dell’entroterra, si giunge alla montagna calabrese, che non finisce mai di stupire per i colori della natura selvaggia, per gli odori intensi, i sapori forti, i rumori dell’acqua, la vastità dei laghi, Cecita e Arvo, e l’imponenza dei boschi secolari, come i Giganti del Fallistro.

Provincia di Cosenza - Lago Cecita

Provincia di Cosenza – Lago Cecita – Foto: Rinaldo Panucci.

E come si penetra in tale meraviglia? Lentamente, con i treni a vapore, che l’attraversano da ovest verso est.

l paesi di Longobucco, San Giovanni in Fiore, Lorica e Camigliatello Silano sono mete turistiche sia in inverno sia in estate, perché non solo vi si praticano tutti gli sport della neve.

Perché propongono un ricco patrimonio culturale che comprende gli splendidi tessuti longobucchesi e i luoghi dell’abate Giocchino da Fiore, il «calavrese di spirito profetico» citato da Dante, ma anche gli interessanti musei come quello dedicato all’emigrazione a Camigliatello.

Il Pollino

Scenari diversi, ma ugualmente mozzafiato, quelli da vivere sul Pollino, definita “montagna d’elite”, dove in ogni mese dell’anno, tanti turisti provenienti da tutto il mondo amano fare trekking lungo i sentieri che portano alle vette, per godere i benefici per il corpo e la mente, dove è possibile ammirare un autentico “fossile vivente”, il Pino Loricato.

Parco Nazionale del Pollino, pino loricato.

Parco Nazionale del Pollino, pino loricato. Foto: Rinaldo Panucci.

La sua “capitale” è Castrovillari, ma i centri caratteristici sono tanti: Morano Calabro, Mormanno, Civita, Saracena, Lungro, San Sosti, Papasidero, Tortora e altri ancora, tutti da visitare.

Cosenza, la città dei Bruzi.

C’è ancora tanto da dire e da vedere nella provincia di Cosenza, tutti i luoghi sono anche facilmente raggiungibili dal capoluogo, la città dei Bruzi, anch’essa ricca di punti di interesse turistico e dove è possibile vivere in modo piacevole, semplicemente a piedi.

Cosenza, la città dei Bruzi, vista dall'alto.
Cosenza, la città dei Bruzi. Foto: Rinaldo Panucci.

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