Seguendo l’itinerario da Lauria a Capo Palinuro andiamo a scoprire luoghi dal grande fascino per le vacanze in Italia

L’itinerario da Lauria a Capo Palinuro ci porta dai paesaggi montani dell’Appennino Meridionale alle bellissime località che si affacciano sul Golfo di Policastro, dalla Basilicata alla Campania.

Itinerario da lauria a Capo Palinuro
Mappa dell’itinerario da Lauria a Capo Palinuro

Dalla montagna lucana al basso Tirreno, con diverse località balneari, in una zona di straordinaria bellezza che ci lascia il tempo di ammirare le meraviglie della costa.

Vale la pena percorrere la strada con occhi attenti e curiosi, prestando attenzione ai golfi, alle calette, all’azzurro del mare e del cielo, ma anche un po’ alla storia. Passeremo, infatti, anche da Sapri, luogo sacro delle guerre d’Indipendenza d’Italia.



Lauria

Paese antichissimo, dove l’abitato si divide in Lauria Superiore e Inferiore, con l’antico quartiere “Ravita” in mezzo.

Circa 400 anni prima di Cristo, si chiamava probabilmente Iris, poi Iriae, più tardi Una, fino a quando Guglielmo il Normanno la chiamò definitivamente Lauria, per via di un lauro verdeggiante che l’aveva particolarmente colpito.

Castello Ruggero, Chiesa della Madonna Assunta e Centro Storico di Lauria all'imbrunire

A passeggio nel centro storico di Lauria è facile essere attratti dalle tracce architettoniche tra le viuzze e le abitazioni che animano la collina con alle spalle il massiccio del Sirino. 

Il borgo medievale ha bellissimi monumenti, tra cui tre chiese del quattrocento dedicate a San Nicola di Bari, la chiesa madre che custodisce le reliquie del Beato Domenico da Lentini, a San Giacomo e a Santa Maria dei Martiri.

Molto suggestivi i resti del Castello Ruggiero di epoca medioevale, che dominano il borgo. Ma qui si resta attratti anche dal paesaggio, perché siamo in una zona attorniata da importanti Parchi dove la natura si esibisce in tutto il suo fascino.


Maratea

Compreso tra la Campania e la Calabria, Maratea è il centro più importante e famoso del piccolo tratto di Basilicata che si affaccia sul mar Tirreno.

Maratea, vista panoramica della costa.
Maratea, vista panoramica della costa. Foto: Salvatore Monetti (nedpix.com)

E un rinomato ed esclusivo luogo di vacanza con una storia secolare testimoniata da molte costruzioni di epoca medievale e dalle rovine nella città vecchia.

Non poteva certamente mancare nel nostro itinerario da Lauria a Capo Palinuro.

Prima di immergersi nei meravigliosi panorami che offre il Golfo di Policastro, è obbligatoria una gita sul vicino monte San Biagio (633 metri): dove si possono visitare la Basilica intitolata al Santo e, di fronte, l’imponente statua del Redentore, alta ben 22 metri.


Sapri

Un luogo in cui la storia si intreccia con il mito e la leggenda, che per via della sua posizione geografica, sul Golfo di Policastro, ha ricoperto un ruolo strategico per diverse civiltà.

Chiesa Santa Croce a Sapri veduta dal mare

Il suo paesaggio ha influito favorevolmente la sua vocazione turistica in ogni tempo, Cicerone la definì una “piccola gemma del mare del Sud” (parva gemma maris inferi).

E chi non ricorda gli struggenti versi di Luigi Mercantini?

Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti.

Luigi Mercantini

I versi di una ballata, “La spigolatrice di Sapri”, che ha reso famosa la cittadina, una statua di bronzo sullo scoglio dello Scialando ricorda la sfortunata spedizione guidata da Carlo Pisacane nel 1857.

Allo stesso Pisacane è dedicato un altro bronzo che si trova nei giardini della villa Comunale.


Policastro Bussentino

La frazione di Policastro Bussentino fa parte del Comune di Santa Marina, si trova al centro del conosciutissimo golfo e prende il suo secondo nome dalla foce del Bussento.

Itinerario da Lauria a Capo Palinuro: Policastro Bussentino.
Lungomare di Policastro Bussentino

È un antico borgo ricco di storia e testimonianze del passato, una località di turismo balneare facilmente raggiungibile grazie ai diversi collegamenti ferroviari e stradali.

Molto belle le sue spiagge dai toni dorati, le grotte sotterranee e le calette accarezzate dalle limpide acque del mare.

Poco fuori dell’abitato si possono scorgere i ruderi dell’antico acquedotto romano. In città ci sono i resti del Convento di San Francesco, eretto nel XII secolo e abbattuto dai Turchi quattro secoli dopo. La stessa sorte è toccata nell’Ottocento al Castello, bombardato e raso al suolo dalle truppe inglesi.


Marina di Camerota

Marina di Camerota si trova nella punta settentrionale del Golfo di Policastro.

Il toponimo probabilmente deriva dal greco kamaraton, cioè costruzione ad arco, e venne scelto per la presenza nella zona di numerose grotte naturali, sia marine e sia terrestri.

Marina di Camerota - Cala degli Infreschi
Marina di Camerota – Cala degli Infreschi

Il luogo è di una bellezza indescrivibile: basti citare il Porto naturale degli Infreschi, sul quale si apre un’ampia grotta visitabile anche in barca; e poi le grotte di Santa Maria, del Noglio, della Cala e del Poggio.

Nel centro abitato, sono da vedere le caratteristiche botteghe risalenti al IX secolo, dove ancora si lavora la creta con strumenti tradizionali, realizzando vasi e piatti di pregevole fattura. Una meta turistica rinomata del Cilento e ben attrezzata per accogliere i tanti turisti che ogni anno trascorrono qui le proprie vacanze.



Palinuro

L’itinerario termina in uno dei posti più belli di tutto il Tirreno: Palinuro, importante stazione balneare del Cilento.

Adagiato su una roccia a picco sul mare, Palinuro è noto in tutto il mondo per le sue scogliere e le sue grotte.

Palinuro-grotta-azzurra-02

Tra queste, la famosissima Grotta Azzurra che prende luce e colore da una fessura nella parete di roccia, regalando una suggestione impagabile.

Per le spiagge c’è l’imbarazzo della scelta: quella delle Dune, del buondormire, quella dell’Arco Naturale, la Marinella e la spiaggia del Mingardo, alcune raggiungibili solo via mare.

Gli scenari sono veramente mozzafiato, qui il mare è cristallino e le grotte rappresentano un’attrazione molto affascinante per i turisti.

Palinuro è un centro antichissimo, visto che sono state ritrovate testimonianze della presenza dell’uomo addirittura nella fase del Neolitico. Altrettanto antica è la vicina città di Velia, sede di un fantastico sito archeologico che merita di essere visitato.


Sapori che si incontrano tra mare e monti

La mozzarella di Bufala

Liscia e immacolata come la porcellana, morbida e profumata, con una nota dolce e intrigante.

Non è una delle sirene che volevano sedurre Ulisse, ma un altro mito locale altrettanto tentatore: la mozzarella di bufala.
Da circa sette secoli questa specialità incanta i palati più raffinati della Terra.

Il processo è sempre lo stesso: dal latte di due mungiture, cagliato e sciolto in acqua bollente, si ottiene una pasta filante che il casaro “mozza” in palline poi immerse in una salamoia per alcune ore.
La prima volta la mozzarella va gustata nuda e cruda per scoprirne tutta la voluttà: la leggera resistenza della pelle che sotto i denti cede un rivolo di latte dolce e avvolgente.

Poi, entrati in confidenza, si possono tentare accoppiamenti più liberi: alternata a strati di melanzane nella parmigiana; nel ripieno dei ravioli; nel sartù, il ricco timballo di riso, carne e funghi; a fettine nel gattò di patate; o in carrozza, cioè racchiusa tra due fette di pane, impanata nell’uovo e fritta.

O nel modo più semplice: alla caprese, con pomodoro, basilico e un filo d’olio DOP Cilento leggermente piccante.

Di volta in volta, la bianca sirena ama accompagnarsi con vini asciutti e pieni come il Taburno Coda di Volpe e il Falerno del Massiccio.

Itinerario da Lauria a Capo Palinuro - Mozzarella di bufala
Caseificio Il Granato – Mozzarella di bufala

Caseificio Il Granato a Capaccio, vicino Paestum, una delle migliori mozzarelle di bufala.

Piatti dal gusto unico per un’alimentazione dietetica

In questa terra baciata dal sole, la ricchezza delle materie prime permette di creare piatti gustosi, ma dietetici, come sostengono gli scienziati americani che hanno studiato per anni l’alimentazione della popolazione del Cilento: pasta, pesce, verdure (insuperabili i carciofi tondi di Paestum), olio extfa-vergine.

Ecco perché ci si può concedere senza rimorsi la caponata, a base di freselline, pomodori e olive, o la pasta locale: le tipiche cortecce con le sarde; gli scialatelli, listarelle di pasta fresca dì grano duro e formaggio conditi con i frutti dì mare; i paccheri con ragù di scorfano o più semplicemente con cacio e uova.
A proposito di cacio, la mozzarella vanta una nobile corte.

Ne fanno parte la provola affumicata dalla pasta cotta di bufala, il burrino incamiciato – una specie di scamorza con un cuore di burro – il caciocavallo dolce, poi sempre più piccante con la stagionatura, che può durare due anni.
Il sole e i profumi del Mediterraneo sono racchiusi nei mustacciuli, i biscotti al miele e negli sproccolati, i fichi bianchi del Cilento farciti con semi di finocchio.


Il nostro itinerario da Lauria a Capo Palinuro si conclude qui, per il momento, perché c’è ancora tanto da vedere…

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